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6 temi chiave per il 2025

Un'anteprima lungimirante dei fattori che riteniamo saranno rilevanti e in grado di incidere sui mercati e l'economia.

A CURI DI: Team Market Insights

 

  • SINTESI

    SINTESI

    Guardando al nuovo anno, gli operatori prevedono che diversi temi chiave plasmeranno il quadro macroeconomico e le condizioni di mercato, tra cui la seconda amministrazione Trump, la redditività record delle aziende statunitensi e l'adozione su vasta scala di innovazioni scientifiche rivoluzionarie. Sotto una seconda amministrazione Trump, gli investitori si aspettano negli Stati Uniti importanti cambiamenti in materia di politiche commerciali, dazi e immigrazione, giusto per nominarne alcuni. Tali cambiamenti avranno importanti ripercussioni non solo a livello macro e di mercato locale, ma anche per il resto del mondo.

    La recente dinamica dei margini di profitto ha svolto un ruolo chiave ai fini del vigore del mercato azionario statunitense. I margini sono prossimi ai massimi storici e all'orizzonte non si profila alcun segnale di una significativa correzione. È possibile che i margini di profitto delle aziende statunitensi stiano registrando un mutamento strutturale? Solo il tempo potrà dirlo, ma a volte anche le cose buone se eccessive possono rivelarsi negative per i mercati. Uno dei rischi da monitorare è che l'economia e i mercati si surriscaldino a tal punto da provocare uno scenario di "no landing", ovvero di mancato atterraggio, negli Stati Uniti. In tal caso l'inflazione potrebbe rappresentare nuovamente un grave rischio macro, con implicazioni di vasta portata per le prospettive della politica della Federal Reserve. Se da un lato uno scenario di "no landing" significherebbe che gli Stati Uniti hanno imboccato una traiettoria di crescita più elevata, dall'altro potrebbe anche far sì che i tassi di mercato restino più alti più a lungo. Frattanto, la Cina sembra invece alle prese con sfide di natura molto diversa. Gli ostacoli strutturali per il colosso asiatico restano considerevoli. Tra di essi figurano le enormi difficoltà del settore immobiliare, il consistente onere debitorio dei governi locali, gli elevati rischi di deflazione, la sovracapacità sistemica del settore industriale e dinamiche demografiche sfavorevoli. Consapevole di queste sfide, il governo cinese sta cercando di rilanciare l'economia mediante un ampio pacchetto di politiche, ma restiamo scettici circa l'efficacia di tali misure. Il quadro globale indica che ci troviamo di fronte a un'importante biforcazione, dove la crescita e le politiche monetarie appaiono sempre più divergenti: un contesto propizio per i gestori globali attivi. Infine, un tema settoriale chiave che seguiamo con attenzione è quello dei progressi di farmaci in grado di esercitare un impatto determinante sullo stile di vita di chi li assume (GLP-1), con esiti trasformativi che potrebbero estendersi oltre l'ambito propriamente medico.


    Nel 2025 si prospettano mutamenti di vasta portata, tra cui l'impatto delle politiche commerciali, lo shock produttivo in corso negli Stati Uniti, la crescente divergenza delle politiche monetarie e progressi scientifici trasformativi.


  • L'impatto della seconda amministrazione Trump

    Si prevede che negli Stati Uniti si verificheranno importanti cambiamenti di rotta in termini di politiche, con significative implicazioni macro e sui mercati. Nel corso della sua campagna elettorale, il presidente eletto Donald Trump ha sostenuto politiche favorevoli alla crescita, tra cui la proroga del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, la riduzione delle aliquote fiscali applicabili alle imprese per la produzione nazionale e la revoca dei crediti d'imposta sull'energia pulita. Tra i principali temi della sua campagna figurava l'impegno a imporre dazi onerosi sulle importazioni. Considerata la maggioranza repubblicana al Congresso, si prevedono mutamenti significativi a livello di politiche. Il policy mix proposto da Trump, che prevede sgravi fiscali, un'ampia deregolamentazione e più elevate barriere commerciali, sortirà con tutta probabilità effetti macroeconomici diversi ma significativi.

    Asset rischiosi, aumento dei tassi e rischi sul fronte dei dazi. La reazione del mercato all'indomani delle elezioni è stata piuttosto positiva per gli asset rischiosi. Ciò è dovuto in parte al fatto che gli investitori hanno cominciato a scontare aspettative di crescita più elevate e, in misura minore, rischi di inflazione potenzialmente più alti, soprattutto se il nuovo governo aumenterà la spesa pubblica. Nel complesso riteniamo che il secondo governo Trump possa promuovere un contesto macro favorevole alle azioni, contribuendo al contempo a mantenere i tassi potenzialmente più alti più a lungo. Per quanto riguarda il dollaro USA, le prospettive future appaiono ora decisamente più robuste. Sul fronte dei rischi, la principale minaccia per il sentiment globale giungerà probabilmente dalla prospettiva di forti dazi. Howard Lutnick e Jamieson Greer, che Trump ha nominato rispettivamente come segretario al commercio e rappresentante al commercio, si faranno promotori di tale iniziativa. Greer, in particolare, sostiene lo sganciamento strategico di Stati Uniti e Cina. L'implementazione di dazi su vasta scala potrebbe innescare un aumento dell'inflazione e i produttori statunitensi potrebbero subire potenziali ritorsioni da parte dei loro partner nel resto del mondo, creando un circolo vizioso negativo per l'economia. Il piano fiscale di Trump dovrebbe far salire leggermente il deficit già elevato di 3.000 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Tuttavia, una deregolamentazione di ampia portata, potenziali introiti provenienti dai dazi e le prospettive di uno snellimento delle procedure governative potrebbero fare da contrappeso.

    Vincitori e vinti. Con il nuovo governo le società energetiche, in particolare i produttori di carburanti fossili, subiranno probabilmente minori pressioni normative. L'industria automobilistica, soprattutto i produttori nazionali che fanno affidamento sulle vendite di pick-up, potrebbero trarre vantaggio da una riduzione dei mandati sui veicoli elettrici, anche se le tensioni commerciali potrebbero creare difficoltà per le loro attività in Messico e Canada, fortemente integrate nel processo di produzione di veicoli statunitensi. Inoltre, le società finanziarie dovrebbero beneficiare della deregulation e dell'aumento dell'attività sui mercati dei capitali.

      AZIONI DA CONSIDERARE 

    • Le azioni delle società a bassa e media capitalizzazione, generalmente meno esposte ai dazi, potrebbero trarre vantaggio dalla riforma fiscale e dalla deregolamentazione.
    • Il policy mix di Trump potrebbe favorire le azioni statunitensi più di quelle non statunitensi.

     


  • Margini: la redditività delle aziende resta elevata

    È tempo di rivedere la vecchia teoria? La teoria del ritorno alla media (mean reversion) dei margini di profitto prevede che quando un settore raggiunge livelli estremi di redditività, nuove aziende fanno il loro ingresso nel mercato, desiderose di ottenere rendimenti superiori, e la concorrenza fa scendere gli utili. Nei settori che invece evidenziano scarsi livelli di redditività avviene il contrario: le aziende abbandonano i mercati meno redditizi, riducendo la concorrenza e dando impulso ai margini. Una variazione minima dei margini di profitto può esercitare un forte impatto sugli utili societari, il che li rende un fattore estremamente importante per qualsiasi azienda. Tuttavia, negli Stati Uniti i margini di profitto sono rimasti elevati per molti anni, spingendo gli investitori a interrogarsi su cosa possa essere cambiato.

    La riduzione strutturale dei costi. I margini di profitto statunitensi sono prossimi ai loro massimi, e benché si tratti di uno sviluppo preoccupante, ci sono buoni motivi per ritenere che potrebbero rimanere elevati. Innanzitutto, dal 2020 al 2022, quando i tassi d'interesse erano prossimi allo zero, molte società hanno rifinanziato il proprio debito, riducendo i costi complessivi del servizio del debito e posticipando le date di scadenza. Salvo ristrutturazione, questi vantaggi maturano per tutta la durata di vita dell'obbligazione. In secondo luogo, con il Tax Cuts and Jobs Act del 2017 le aliquote delle imposte sulle società sono state abbassate al 21%, consentendo a molte aziende di beneficiare di una variazione una tantum della loro aliquota fiscale con effetti positivi diretti sugli utili. La riduzione di tali aliquote rappresenta un mutamento strutturale per il conto economico delle società, e sotto la seconda amministrazione Trump si potrebbe avere un ulteriore abbassamento. In terzo luogo, negli ultimi quattro anni l'economia ha beneficiato di enormi stimoli fiscali che hanno avuto un impatto positivo sia diretto che indiretto sulle società, nel primo caso grazie ai programmi governativi a supporto delle aziende, nel secondo stimolando la spesa dei consumatori. La nuova amministrazione dovrebbe varare ulteriori misure di stimolo fiscale.

    L'impatto positivo dello shock produttivo. Siamo agli esordi di una nuova era tecnologica, segnata dall'applicazione dell'intelligenza artificiale e dagli enormi progressi dell'informatica quantistica. Molti lavori amministrativi saranno probabilmente sostituiti o fortemente potenziati dall'intelligenza artificiale, che è in grado di gestire enormi carichi di lavoro ed è facilmente scalabile. Le aziende di tutti i settori dovrebbero beneficiarne, compreso quello manifatturiero, in quanto le innovazioni nello "smart manufacturing" possono ridurre i ritardi produttivi. Un dispositivo in grado di segnalare la necessità di un pezzo di ricambio prima che questo si rompa genererà enormi vantaggi in termini di efficienza, riducendo i costi e spingendo al rialzo i margini.

    Necessità di differenziazione. È importante sottolineare che i margini a livello di singole società saranno sempre di natura idiosincratica e dipenderanno, tra le altre cose, dall'efficacia della strategia operativa, dal talento del management e dal posizionamento nel settore. I mercati possono inoltre scontare margini di profitto futuri più elevati attraverso valutazioni più alte. Pertanto, poiché i margini di profitto aggregati potrebbero rimanere elevati, la selezione dei titoli continuerà probabilmente a svolgere un ruolo essenziale.

      AZIONI DA CONSIDERARE

    • È opportuno considerare i livelli dei margini societari nel contesto dei cambiamenti strutturali dei parametri finanziari delle società, che potrebbero comportare un rialzo sostenibile.
    • I mercati azionari potrebbero scontare livelli di margini di profitto più elevati attraverso valutazioni più alte, per cui non riteniamo che gli investitori debbano essere scoraggiati da margini di profitto aggregati più elevati.
    • La selezione dei titoli sarà fondamentale, anche se i margini di profitto aggregati rimangono elevati.

     


  • Il surriscaldamento economico potrebbe spingere la Fed a intervenire

    Suggeriamo di monitorare il rischio di "no landing". Lo scorso anno le aspettative di consenso prevedevano un atterraggio morbido dell'economia statunitense. Tuttavia, è emerso un nuovo percorso economico: uno scenario di mancato atterraggio in cui la crescita economica accelera nuovamente senza una flessione significativa. Questo scenario appare sempre più probabile via via che l'amministrazione Trump, considerata dai più come favorevole alla crescita, espone i suoi piani per l'economia. La riaccelerazione della crescita potrebbe causare un surriscaldamento dell'economia con conseguente aumento dell'inflazione, che potrebbe a sua volta indurre la Fed a ricominciare ad alzare i tassi.

    Un circolo virtuoso per le aspettative di crescita. La resilienza del mercato del lavoro, il miglioramento della produttività e la vivace spesa al consumo aumentano le probabilità che si concretizzi lo scenario di "no landing". Il mercato del lavoro resta solido e continua a creare occupazione, mentre i tassi di disoccupazione sono vicini ai minimi storici. La produttività, misurata in base alla produzione per dipendente, è decisamente aumentata dal 2020, grazie anche alla creazione di nuove aziende e all'adozione di nuove tecnologie. Questa impennata della produttività ha contribuito all'aumento dei salari e al miglioramento del tenore di vita di molti negli Stati Uniti. La vivacità del mercato del lavoro e i salari più alti hanno inoltre impresso slancio alla spesa al consumo. Si è pertanto creato un circolo virtuoso in cui la forte crescita dell'occupazione aumenta la produttività, facendo salire la spesa al consumo, che a sua volta traina la crescita economica. L'accelerazione della crescita economica genera nuovi posti di lavoro, perpetuando il ciclo ma facendo anche aumentare il rischio di spinte inflazionistiche.

    D'altronde, il surriscaldamento costituisce un rischio che presenta implicazioni ai fini della politica monetaria. Se la crescita economica resta vigorosa e l'inflazione rimane al di sopra del target, è probabile che la Fed mantenga i tassi in territorio restrittivo per un periodo più lungo. Generalmente, una crescita superiore alle aspettative abbinata a un'inflazione moderata può far salire gli utili societari e rafforzare la fiducia degli investitori, spingendo al rialzo i prezzi degli asset. Per contro, prospettive di tassi più alti più lungo esercitano pressioni sui salari, fanno salire il costo del capitale e possono incidere negativamente sugli immobili residenziali e commerciali. Possono anche esercitare pressioni al rialzo sul tratto a lunga della curva, dove i rendimenti sono recentemente aumentati, anche se la Fed ha ridotto il tasso di riferimento. Uno scenario di "no landing" può favorire la propensione al rischio, ma è importante tenere presente che può far surriscaldare l'economia, causando un potenziale aumento dell'inflazione e una flessione dei rendimenti reali degli investimenti. Pertanto, se da un lato tale scenario offre opportunità di guadagni, dall'altro crea rischi che richiedono una gestione attenta da parte dagli investitori.

      AZIONI DA CONSIDERARE

    • Di fronte a uno scenario di "no landing" aumentano le possibili reazioni della Fed alle condizioni economiche e le opinioni degli investitori nei confronti dei loro asset rischiosi.
    • In un contesto di tassi più alti più a lungo, gli investitori potrebbero prendere in esame settori value che offrono dividendi più elevati, ad esempio l'industria e i servizi finanziari.
    • Nell'obbligazionario preferiamo i titoli con duration neutra o breve a quelli con duration lunga e di qualità superiore dati gli spread ristretti del mercato delle obbligazioni societarie.

     


  • Cina: ancora con le spalle al muro

    Gli ostacoli strutturali per il colosso asiatico restano considerevoli. La Cina deve affrontare innumerevoli sfide economiche, tra cui l'indebitamento e le insolvenze del suo tribolato settore immobiliare, l'onere debitorio dei governi locali, l'elevato rischio di deflazione, la sovracapacità sistemica del settore industriale e dinamiche demografiche sfavorevoli. Il paese deve inoltre fare i conti con un contesto geopolitico più impegnativo e con la rinnovata minaccia di dazi statunitensi ed europei, che potrebbero imporre un ripensamento della sua posizione all'interno dei flussi commerciali globali. A ciò si aggiungono bilanci dei governi locali particolarmente disastrati a causa degli eccessivi prestiti contratti tramite strumenti fuori bilancio come i veicoli di finanziamento degli enti locali (LGFV ovvero Local Government Financing Vehicles), utilizzati per finanziare progetti di sviluppo infrastrutturale e urbano. Per quanto riguarda la crescita, le sfide sono dovute alle difficoltà strutturali sul fronte della domanda interna e dei consumi privati. L'ascesa di una forte classe media e di una solida rete di sicurezza sociale hanno svolto un ruolo chiave per il successo del modello di crescita cinese finalizzato alla transizione verso un'economia più sostenibile e basata sui consumi. Su questo versante, tuttavia, i progressi sono stati lenti e le incombenti sfide demografiche potrebbero rendere più difficile il raggiungimento di tale obiettivo. In Cina, l'età media è ora superiore ai 40 anni, rispetto ai 38 degli Stati Uniti e ai 29 dell'India. Parallelamente, l'inflazione debole se non addirittura la deflazione sono sempre più radicate, pesando sui bilanci delle famiglie e delle imprese.

    Consapevole di queste sfide, il governo cinese sta cercando di rilanciare l'economia mediante un ampio pacchetto di politiche. A novembre, le autorità cinesi hanno svelato un pacchetto di debito da 10.000 miliardi di yuan (1,4 bilione di dollari) per alleviare le tensioni finanziarie degli enti locali, ma la mancanza di stimoli diretti ha deluso le aspettative. Un evento chiave da seguire con attenzione sarà l'Assemblea nazionale del popolo (ANP) di marzo, nel corso della quale dovrebbero essere resi noti i dettagli del programma fiscale. Siamo scettici circa il successo di ulteriori pacchetti di politiche di supporto nell'affrontare questi ostacoli strutturali e nutriamo perplessità sulle rispettive dimensioni e tempistiche, nonché sul loro coordinamento e la loro efficacia. Se è vero che le politiche fiscali sono in genere particolarmente valide se implementate a livello di governi locali, è anche vero che è proprio in tale ambito che i vincoli ai finanziamenti sono oltremodo rigidi.

    Nel complesso, rimaniamo scettici sull'economia cinese, pur ritenendo che offra opportunità d'investimento selettivo. Data la natura estremamente lenta delle riforme strutturali, la selettività settoriale è a nostro avviso cruciale. In prospettiva, riteniamo che concentrarsi sui settori target del previsto stimolo fiscale, che dovrebbero beneficiare delle misure governative, costituisca una strategia appropriata. Tali settori comprendono beni di prima necessità come alimenti e bevande alcoliche, giochi e comunicazioni online, che non dovrebbero risentire delle minacce esterne sul fronte dei dazi.

      AZIONI DA CONSIDERARE

    • Monitorare attentamente gli annunci sulle politiche del governo, compresi quelli relativi all'ANP di marzo.
    • Decidere quale orientamento adottare nei confronti degli asset esposti a potenziali misure protezionistiche.
    • Individuare settori e società che potrebbero beneficiare direttamente dello stimolo fiscale del governo.

     


  • La grande biforcazione

    Un contesto macro globale non sincronizzato. Il divario della crescita economica sembra destinato ad accentuarsi ulteriormente nel 2025. Negli Stati Uniti, la resilienza dei consumatori, la solidità del settore societario e l'impatto di potenziali agevolazioni fiscali sotto la nuova presidenza dovrebbero mantenere l'economia su una traiettoria solida. Per contro, in paesi come Germania, Francia e Cina la crescita è seriamente minacciata dalle incertezze politiche, dai rischi di deflazione e dalla recessione del settore manifatturiero. Ora che ci siamo per lo più lasciati alle spalle i timori di inflazione, prevediamo che nei prossimi tempi le prospettive di crescita giocheranno un ruolo più rilevante nelle decisioni di politica monetaria delle banche centrali.

    Aumentano i segnali di divergenza tra le politiche monetarie globali. Si prevede che nei prossimi tempi le banche centrali di tutto il globo manterranno, con poche eccezioni, un orientamento espansivo, ma l'entità e il ritmo dei tagli dei tassi implementati nei diversi paesi saranno piuttosto eterogenei. In altre parole, siamo entrati in una nuova fase di allentamento monetario divergente. Alcune banche centrali, come la Fed, punteranno nella migliore delle ipotesi a riportare il proprio tasso di riferimento alla neutralità, ovvero al tasso prevalente quando si ha la piena occupazione e un'inflazione stabile, mantenendo un equilibrio tra questi due parametri. Altre, come la Banca centrale europea, potrebbero valutare un allentamento ben oltre il tasso di neutralità, favorendo condizioni monetarie molto più accomodanti.

    Un contesto politico favorevole ai gestori obbligazionari globali attivi. Data la divergenza delle politiche e delle dinamiche di crescita, ci aspettiamo che nel prossimo anno emergano alcune anomalie e opportunità di valore relativo. Se, come prevediamo, le condizioni macro rimarranno robuste negli Stati Uniti, potrebbe essere meno conveniente mantenere un sovrappeso di duration negli USA. Viceversa, regioni caratterizzate da minori prospettive di crescita e aspettative di interventi più aggressivi da parte delle banche centrali, come l'eurozona, potrebbero essere più appetibili per gli investitori che intendono sovrappesare strategicamente la duration. Anche le banche centrali dei paesi emergenti potrebbero subire pressioni affinché rallentino il ritmo dei loro cicli di allentamento alla luce dell'indebolimento delle valute e dell'impatto dell'aumento dei tassi di mercato statunitensi. Considerate le differenze tra i fondamentali dei diversi paesi emergenti, il debito pubblico potrebbe offrire interessanti opportunità di generazione di alpha ai gestori patrimoniali impegnati attivamente nella selezione di paesi e regioni. Infine, la divergenza tra le politiche monetarie potrebbe incidere fortemente sulle prospettive dei costi di copertura, creando difficoltà per alcuni investitori e opportunità per altri. Nel complesso ci attendiamo che il quadro futuro resti fortemente influenzato da fattori top-down e che gli sviluppi, le politiche e i rischi macro svolgano un ruolo determinante nei risultati degli investitori.

      AZIONI DA CONSIDERARE 

    • L'aumento dell'esposizione alle obbligazioni globali può consentire agli investitori di trarre vantaggio dalle anomalie globali.
    • Sovrappeso di duration in regioni che registrano la maggiore decelerazione della crescita e dell'inflazione, come avviene al momento in Europa.
    • Sfruttare le variazioni favorevoli dei costi di copertura per puntare a incrementare il rendimento dei portafogli.

     


  • Farmaci con impatto trasformativo sullo stile di vita (GLP)

    Un'altra innovazione dirompente in campo medico? I progressi raggiunti in passato nell'ambito della sanità pubblica, come le infrastrutture per l'acqua potabile e gli antibiotici, hanno ridotto l'impatto di malattie che avevano precedentemente minato la salute della popolazione mondiale. Queste innovazioni hanno allungato le aspettative di vita, migliorato la produttività e innalzato il tenore di vita a livello globale. Oggi l'obesità, comorbilità di molte malattie e causa principale di numerose patologie, tra cui il cancro e le malattie cardiache, rappresenta una sfida seria per il settore della salute. I farmaci GLP-1, originariamente creati per combattere il diabete di tipo 2, si sono dimostrati efficaci nel favorire la perdita di peso e potrebbero rivelarsi il primo sviluppo farmacologico del XXI secolo con implicazioni simili tanto per la vita umana quanto per l'economia.

    Un impatto trasformativo che va oltre l'ambito propriamente medico. La rapida adozione dei farmaci GLP-1 può avere effetti trasformativi e ha già contribuito in modo significativo alla crescita dei ricavi delle case farmaceutiche dominanti nel settore. La vigorosa domanda di questi medicinali viene soddisfatta incrementando le capacità produttive. Anche le società produttrici di dispositivi medici e le aziende attive nella fornitura di farmaci possono beneficiare del maggiore utilizzo di GLP-1. Oltre agli ambiti più ovvi, l'accettazione su vasta scala di trattamenti dimagranti avrà implicazioni per molti settori e industrie, tra cui quello della salute, il fitness, alimenti e bevande, abbigliamento, gestione patrimoniale e forse anche per i trasporti. La perdita di peso dovuta all'uso di GLP-1 può ridurre l'apporto calorico complessivo, modificando le abitudini di consumo e riducendo la domanda di fast food. I trend di spesa dei consumatori potrebbero mutare in seguito al calo dei costi sanitari. La domanda di abbigliamento potrebbe segnare un aumento ascrivibile alla perdita di peso dei consumatori e alla conseguente necessità di acquistare nuovi capi di taglie inferiori. La maggiore longevità potrebbe rendere necessario un numero maggiore di strutture per l'assistenza a lungo termine e di servizi di gestione patrimoniale. Anche la produttività economica complessiva potrebbe beneficiarne. Tuttavia, lo sviluppo e l'adozione di questi farmaci sono ancora in corso. Come avviene per tutte le tecnologie e le scoperte rivoluzionarie, per individuare i vincitori di lungo termine e avere il grado di convinzione necessario a mantenerli in portafoglio in una fase di cambiamenti dirompenti, ci vogliono profonde ricerche fondamentali, curiosità intellettuale e disciplina.

      AZIONI DA CONSIDERARE 

    • I farmaci GLP-1 potrebbero rivelarsi la risposta ai problemi del settore sanitario moderno legati all'allungamento delle aspettative di vita, all'aumento della produttività dei lavoratori e all'accelerazione della crescita economica.
    • Guardare oltre i produttori di farmaci GLP-1 per individuare altri settori che potrebbero trarre vantaggio o risultare penalizzati dalla rapida adozione di questi medicinali.

     

     

     

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SINTESI

Guardando al nuovo anno, gli operatori prevedono che diversi temi chiave plasmeranno il quadro macroeconomico e le condizioni di mercato, tra cui la seconda amministrazione Trump, la redditività record delle aziende statunitensi e l'adozione su vasta scala di innovazioni scientifiche rivoluzionarie. Sotto una seconda amministrazione Trump, gli investitori si aspettano negli Stati Uniti importanti cambiamenti in materia di politiche commerciali, dazi e immigrazione, giusto per nominarne alcuni. Tali cambiamenti avranno importanti ripercussioni non solo a livello macro e di mercato locale, ma anche per il resto del mondo.

La recente dinamica dei margini di profitto ha svolto un ruolo chiave ai fini del vigore del mercato azionario statunitense. I margini sono prossimi ai massimi storici e all'orizzonte non si profila alcun segnale di una significativa correzione. È possibile che i margini di profitto delle aziende statunitensi stiano registrando un mutamento strutturale? Solo il tempo potrà dirlo, ma a volte anche le cose buone se eccessive possono rivelarsi negative per i mercati. Uno dei rischi da monitorare è che l'economia e i mercati si surriscaldino a tal punto da provocare uno scenario di "no landing", ovvero di mancato atterraggio, negli Stati Uniti. In tal caso l'inflazione potrebbe rappresentare nuovamente un grave rischio macro, con implicazioni di vasta portata per le prospettive della politica della Federal Reserve. Se da un lato uno scenario di "no landing" significherebbe che gli Stati Uniti hanno imboccato una traiettoria di crescita più elevata, dall'altro potrebbe anche far sì che i tassi di mercato restino più alti più a lungo. Frattanto, la Cina sembra invece alle prese con sfide di natura molto diversa. Gli ostacoli strutturali per il colosso asiatico restano considerevoli. Tra di essi figurano le enormi difficoltà del settore immobiliare, il consistente onere debitorio dei governi locali, gli elevati rischi di deflazione, la sovracapacità sistemica del settore industriale e dinamiche demografiche sfavorevoli. Consapevole di queste sfide, il governo cinese sta cercando di rilanciare l'economia mediante un ampio pacchetto di politiche, ma restiamo scettici circa l'efficacia di tali misure. Il quadro globale indica che ci troviamo di fronte a un'importante biforcazione, dove la crescita e le politiche monetarie appaiono sempre più divergenti: un contesto propizio per i gestori globali attivi. Infine, un tema settoriale chiave che seguiamo con attenzione è quello dei progressi di farmaci in grado di esercitare un impatto determinante sullo stile di vita di chi li assume (GLP-1), con esiti trasformativi che potrebbero estendersi oltre l'ambito propriamente medico.


Nel 2025 si prospettano mutamenti di vasta portata, tra cui l'impatto delle politiche commerciali, lo shock produttivo in corso negli Stati Uniti, la crescente divergenza delle politiche monetarie e progressi scientifici trasformativi.


L'impatto della seconda amministrazione Trump

Si prevede che negli Stati Uniti si verificheranno importanti cambiamenti di rotta in termini di politiche, con significative implicazioni macro e sui mercati. Nel corso della sua campagna elettorale, il presidente eletto Donald Trump ha sostenuto politiche favorevoli alla crescita, tra cui la proroga del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, la riduzione delle aliquote fiscali applicabili alle imprese per la produzione nazionale e la revoca dei crediti d'imposta sull'energia pulita. Tra i principali temi della sua campagna figurava l'impegno a imporre dazi onerosi sulle importazioni. Considerata la maggioranza repubblicana al Congresso, si prevedono mutamenti significativi a livello di politiche. Il policy mix proposto da Trump, che prevede sgravi fiscali, un'ampia deregolamentazione e più elevate barriere commerciali, sortirà con tutta probabilità effetti macroeconomici diversi ma significativi.

Asset rischiosi, aumento dei tassi e rischi sul fronte dei dazi. La reazione del mercato all'indomani delle elezioni è stata piuttosto positiva per gli asset rischiosi. Ciò è dovuto in parte al fatto che gli investitori hanno cominciato a scontare aspettative di crescita più elevate e, in misura minore, rischi di inflazione potenzialmente più alti, soprattutto se il nuovo governo aumenterà la spesa pubblica. Nel complesso riteniamo che il secondo governo Trump possa promuovere un contesto macro favorevole alle azioni, contribuendo al contempo a mantenere i tassi potenzialmente più alti più a lungo. Per quanto riguarda il dollaro USA, le prospettive future appaiono ora decisamente più robuste. Sul fronte dei rischi, la principale minaccia per il sentiment globale giungerà probabilmente dalla prospettiva di forti dazi. Howard Lutnick e Jamieson Greer, che Trump ha nominato rispettivamente come segretario al commercio e rappresentante al commercio, si faranno promotori di tale iniziativa. Greer, in particolare, sostiene lo sganciamento strategico di Stati Uniti e Cina. L'implementazione di dazi su vasta scala potrebbe innescare un aumento dell'inflazione e i produttori statunitensi potrebbero subire potenziali ritorsioni da parte dei loro partner nel resto del mondo, creando un circolo vizioso negativo per l'economia. Il piano fiscale di Trump dovrebbe far salire leggermente il deficit già elevato di 3.000 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Tuttavia, una deregolamentazione di ampia portata, potenziali introiti provenienti dai dazi e le prospettive di uno snellimento delle procedure governative potrebbero fare da contrappeso.

Vincitori e vinti. Con il nuovo governo le società energetiche, in particolare i produttori di carburanti fossili, subiranno probabilmente minori pressioni normative. L'industria automobilistica, soprattutto i produttori nazionali che fanno affidamento sulle vendite di pick-up, potrebbero trarre vantaggio da una riduzione dei mandati sui veicoli elettrici, anche se le tensioni commerciali potrebbero creare difficoltà per le loro attività in Messico e Canada, fortemente integrate nel processo di produzione di veicoli statunitensi. Inoltre, le società finanziarie dovrebbero beneficiare della deregulation e dell'aumento dell'attività sui mercati dei capitali.

    AZIONI DA CONSIDERARE 

  • Le azioni delle società a bassa e media capitalizzazione, generalmente meno esposte ai dazi, potrebbero trarre vantaggio dalla riforma fiscale e dalla deregolamentazione.
  • Il policy mix di Trump potrebbe favorire le azioni statunitensi più di quelle non statunitensi.

 


Margini: la redditività delle aziende resta elevata

È tempo di rivedere la vecchia teoria? La teoria del ritorno alla media (mean reversion) dei margini di profitto prevede che quando un settore raggiunge livelli estremi di redditività, nuove aziende fanno il loro ingresso nel mercato, desiderose di ottenere rendimenti superiori, e la concorrenza fa scendere gli utili. Nei settori che invece evidenziano scarsi livelli di redditività avviene il contrario: le aziende abbandonano i mercati meno redditizi, riducendo la concorrenza e dando impulso ai margini. Una variazione minima dei margini di profitto può esercitare un forte impatto sugli utili societari, il che li rende un fattore estremamente importante per qualsiasi azienda. Tuttavia, negli Stati Uniti i margini di profitto sono rimasti elevati per molti anni, spingendo gli investitori a interrogarsi su cosa possa essere cambiato.

La riduzione strutturale dei costi. I margini di profitto statunitensi sono prossimi ai loro massimi, e benché si tratti di uno sviluppo preoccupante, ci sono buoni motivi per ritenere che potrebbero rimanere elevati. Innanzitutto, dal 2020 al 2022, quando i tassi d'interesse erano prossimi allo zero, molte società hanno rifinanziato il proprio debito, riducendo i costi complessivi del servizio del debito e posticipando le date di scadenza. Salvo ristrutturazione, questi vantaggi maturano per tutta la durata di vita dell'obbligazione. In secondo luogo, con il Tax Cuts and Jobs Act del 2017 le aliquote delle imposte sulle società sono state abbassate al 21%, consentendo a molte aziende di beneficiare di una variazione una tantum della loro aliquota fiscale con effetti positivi diretti sugli utili. La riduzione di tali aliquote rappresenta un mutamento strutturale per il conto economico delle società, e sotto la seconda amministrazione Trump si potrebbe avere un ulteriore abbassamento. In terzo luogo, negli ultimi quattro anni l'economia ha beneficiato di enormi stimoli fiscali che hanno avuto un impatto positivo sia diretto che indiretto sulle società, nel primo caso grazie ai programmi governativi a supporto delle aziende, nel secondo stimolando la spesa dei consumatori. La nuova amministrazione dovrebbe varare ulteriori misure di stimolo fiscale.

L'impatto positivo dello shock produttivo. Siamo agli esordi di una nuova era tecnologica, segnata dall'applicazione dell'intelligenza artificiale e dagli enormi progressi dell'informatica quantistica. Molti lavori amministrativi saranno probabilmente sostituiti o fortemente potenziati dall'intelligenza artificiale, che è in grado di gestire enormi carichi di lavoro ed è facilmente scalabile. Le aziende di tutti i settori dovrebbero beneficiarne, compreso quello manifatturiero, in quanto le innovazioni nello "smart manufacturing" possono ridurre i ritardi produttivi. Un dispositivo in grado di segnalare la necessità di un pezzo di ricambio prima che questo si rompa genererà enormi vantaggi in termini di efficienza, riducendo i costi e spingendo al rialzo i margini.

Necessità di differenziazione. È importante sottolineare che i margini a livello di singole società saranno sempre di natura idiosincratica e dipenderanno, tra le altre cose, dall'efficacia della strategia operativa, dal talento del management e dal posizionamento nel settore. I mercati possono inoltre scontare margini di profitto futuri più elevati attraverso valutazioni più alte. Pertanto, poiché i margini di profitto aggregati potrebbero rimanere elevati, la selezione dei titoli continuerà probabilmente a svolgere un ruolo essenziale.

    AZIONI DA CONSIDERARE

  • È opportuno considerare i livelli dei margini societari nel contesto dei cambiamenti strutturali dei parametri finanziari delle società, che potrebbero comportare un rialzo sostenibile.
  • I mercati azionari potrebbero scontare livelli di margini di profitto più elevati attraverso valutazioni più alte, per cui non riteniamo che gli investitori debbano essere scoraggiati da margini di profitto aggregati più elevati.
  • La selezione dei titoli sarà fondamentale, anche se i margini di profitto aggregati rimangono elevati.

 


Il surriscaldamento economico potrebbe spingere la Fed a intervenire

Suggeriamo di monitorare il rischio di "no landing". Lo scorso anno le aspettative di consenso prevedevano un atterraggio morbido dell'economia statunitense. Tuttavia, è emerso un nuovo percorso economico: uno scenario di mancato atterraggio in cui la crescita economica accelera nuovamente senza una flessione significativa. Questo scenario appare sempre più probabile via via che l'amministrazione Trump, considerata dai più come favorevole alla crescita, espone i suoi piani per l'economia. La riaccelerazione della crescita potrebbe causare un surriscaldamento dell'economia con conseguente aumento dell'inflazione, che potrebbe a sua volta indurre la Fed a ricominciare ad alzare i tassi.

Un circolo virtuoso per le aspettative di crescita. La resilienza del mercato del lavoro, il miglioramento della produttività e la vivace spesa al consumo aumentano le probabilità che si concretizzi lo scenario di "no landing". Il mercato del lavoro resta solido e continua a creare occupazione, mentre i tassi di disoccupazione sono vicini ai minimi storici. La produttività, misurata in base alla produzione per dipendente, è decisamente aumentata dal 2020, grazie anche alla creazione di nuove aziende e all'adozione di nuove tecnologie. Questa impennata della produttività ha contribuito all'aumento dei salari e al miglioramento del tenore di vita di molti negli Stati Uniti. La vivacità del mercato del lavoro e i salari più alti hanno inoltre impresso slancio alla spesa al consumo. Si è pertanto creato un circolo virtuoso in cui la forte crescita dell'occupazione aumenta la produttività, facendo salire la spesa al consumo, che a sua volta traina la crescita economica. L'accelerazione della crescita economica genera nuovi posti di lavoro, perpetuando il ciclo ma facendo anche aumentare il rischio di spinte inflazionistiche.

D'altronde, il surriscaldamento costituisce un rischio che presenta implicazioni ai fini della politica monetaria. Se la crescita economica resta vigorosa e l'inflazione rimane al di sopra del target, è probabile che la Fed mantenga i tassi in territorio restrittivo per un periodo più lungo. Generalmente, una crescita superiore alle aspettative abbinata a un'inflazione moderata può far salire gli utili societari e rafforzare la fiducia degli investitori, spingendo al rialzo i prezzi degli asset. Per contro, prospettive di tassi più alti più lungo esercitano pressioni sui salari, fanno salire il costo del capitale e possono incidere negativamente sugli immobili residenziali e commerciali. Possono anche esercitare pressioni al rialzo sul tratto a lunga della curva, dove i rendimenti sono recentemente aumentati, anche se la Fed ha ridotto il tasso di riferimento. Uno scenario di "no landing" può favorire la propensione al rischio, ma è importante tenere presente che può far surriscaldare l'economia, causando un potenziale aumento dell'inflazione e una flessione dei rendimenti reali degli investimenti. Pertanto, se da un lato tale scenario offre opportunità di guadagni, dall'altro crea rischi che richiedono una gestione attenta da parte dagli investitori.

    AZIONI DA CONSIDERARE

  • Di fronte a uno scenario di "no landing" aumentano le possibili reazioni della Fed alle condizioni economiche e le opinioni degli investitori nei confronti dei loro asset rischiosi.
  • In un contesto di tassi più alti più a lungo, gli investitori potrebbero prendere in esame settori value che offrono dividendi più elevati, ad esempio l'industria e i servizi finanziari.
  • Nell'obbligazionario preferiamo i titoli con duration neutra o breve a quelli con duration lunga e di qualità superiore dati gli spread ristretti del mercato delle obbligazioni societarie.

 


Cina: ancora con le spalle al muro

Gli ostacoli strutturali per il colosso asiatico restano considerevoli. La Cina deve affrontare innumerevoli sfide economiche, tra cui l'indebitamento e le insolvenze del suo tribolato settore immobiliare, l'onere debitorio dei governi locali, l'elevato rischio di deflazione, la sovracapacità sistemica del settore industriale e dinamiche demografiche sfavorevoli. Il paese deve inoltre fare i conti con un contesto geopolitico più impegnativo e con la rinnovata minaccia di dazi statunitensi ed europei, che potrebbero imporre un ripensamento della sua posizione all'interno dei flussi commerciali globali. A ciò si aggiungono bilanci dei governi locali particolarmente disastrati a causa degli eccessivi prestiti contratti tramite strumenti fuori bilancio come i veicoli di finanziamento degli enti locali (LGFV ovvero Local Government Financing Vehicles), utilizzati per finanziare progetti di sviluppo infrastrutturale e urbano. Per quanto riguarda la crescita, le sfide sono dovute alle difficoltà strutturali sul fronte della domanda interna e dei consumi privati. L'ascesa di una forte classe media e di una solida rete di sicurezza sociale hanno svolto un ruolo chiave per il successo del modello di crescita cinese finalizzato alla transizione verso un'economia più sostenibile e basata sui consumi. Su questo versante, tuttavia, i progressi sono stati lenti e le incombenti sfide demografiche potrebbero rendere più difficile il raggiungimento di tale obiettivo. In Cina, l'età media è ora superiore ai 40 anni, rispetto ai 38 degli Stati Uniti e ai 29 dell'India. Parallelamente, l'inflazione debole se non addirittura la deflazione sono sempre più radicate, pesando sui bilanci delle famiglie e delle imprese.

Consapevole di queste sfide, il governo cinese sta cercando di rilanciare l'economia mediante un ampio pacchetto di politiche. A novembre, le autorità cinesi hanno svelato un pacchetto di debito da 10.000 miliardi di yuan (1,4 bilione di dollari) per alleviare le tensioni finanziarie degli enti locali, ma la mancanza di stimoli diretti ha deluso le aspettative. Un evento chiave da seguire con attenzione sarà l'Assemblea nazionale del popolo (ANP) di marzo, nel corso della quale dovrebbero essere resi noti i dettagli del programma fiscale. Siamo scettici circa il successo di ulteriori pacchetti di politiche di supporto nell'affrontare questi ostacoli strutturali e nutriamo perplessità sulle rispettive dimensioni e tempistiche, nonché sul loro coordinamento e la loro efficacia. Se è vero che le politiche fiscali sono in genere particolarmente valide se implementate a livello di governi locali, è anche vero che è proprio in tale ambito che i vincoli ai finanziamenti sono oltremodo rigidi.

Nel complesso, rimaniamo scettici sull'economia cinese, pur ritenendo che offra opportunità d'investimento selettivo. Data la natura estremamente lenta delle riforme strutturali, la selettività settoriale è a nostro avviso cruciale. In prospettiva, riteniamo che concentrarsi sui settori target del previsto stimolo fiscale, che dovrebbero beneficiare delle misure governative, costituisca una strategia appropriata. Tali settori comprendono beni di prima necessità come alimenti e bevande alcoliche, giochi e comunicazioni online, che non dovrebbero risentire delle minacce esterne sul fronte dei dazi.

    AZIONI DA CONSIDERARE

  • Monitorare attentamente gli annunci sulle politiche del governo, compresi quelli relativi all'ANP di marzo.
  • Decidere quale orientamento adottare nei confronti degli asset esposti a potenziali misure protezionistiche.
  • Individuare settori e società che potrebbero beneficiare direttamente dello stimolo fiscale del governo.

 


La grande biforcazione

Un contesto macro globale non sincronizzato. Il divario della crescita economica sembra destinato ad accentuarsi ulteriormente nel 2025. Negli Stati Uniti, la resilienza dei consumatori, la solidità del settore societario e l'impatto di potenziali agevolazioni fiscali sotto la nuova presidenza dovrebbero mantenere l'economia su una traiettoria solida. Per contro, in paesi come Germania, Francia e Cina la crescita è seriamente minacciata dalle incertezze politiche, dai rischi di deflazione e dalla recessione del settore manifatturiero. Ora che ci siamo per lo più lasciati alle spalle i timori di inflazione, prevediamo che nei prossimi tempi le prospettive di crescita giocheranno un ruolo più rilevante nelle decisioni di politica monetaria delle banche centrali.

Aumentano i segnali di divergenza tra le politiche monetarie globali. Si prevede che nei prossimi tempi le banche centrali di tutto il globo manterranno, con poche eccezioni, un orientamento espansivo, ma l'entità e il ritmo dei tagli dei tassi implementati nei diversi paesi saranno piuttosto eterogenei. In altre parole, siamo entrati in una nuova fase di allentamento monetario divergente. Alcune banche centrali, come la Fed, punteranno nella migliore delle ipotesi a riportare il proprio tasso di riferimento alla neutralità, ovvero al tasso prevalente quando si ha la piena occupazione e un'inflazione stabile, mantenendo un equilibrio tra questi due parametri. Altre, come la Banca centrale europea, potrebbero valutare un allentamento ben oltre il tasso di neutralità, favorendo condizioni monetarie molto più accomodanti.

Un contesto politico favorevole ai gestori obbligazionari globali attivi. Data la divergenza delle politiche e delle dinamiche di crescita, ci aspettiamo che nel prossimo anno emergano alcune anomalie e opportunità di valore relativo. Se, come prevediamo, le condizioni macro rimarranno robuste negli Stati Uniti, potrebbe essere meno conveniente mantenere un sovrappeso di duration negli USA. Viceversa, regioni caratterizzate da minori prospettive di crescita e aspettative di interventi più aggressivi da parte delle banche centrali, come l'eurozona, potrebbero essere più appetibili per gli investitori che intendono sovrappesare strategicamente la duration. Anche le banche centrali dei paesi emergenti potrebbero subire pressioni affinché rallentino il ritmo dei loro cicli di allentamento alla luce dell'indebolimento delle valute e dell'impatto dell'aumento dei tassi di mercato statunitensi. Considerate le differenze tra i fondamentali dei diversi paesi emergenti, il debito pubblico potrebbe offrire interessanti opportunità di generazione di alpha ai gestori patrimoniali impegnati attivamente nella selezione di paesi e regioni. Infine, la divergenza tra le politiche monetarie potrebbe incidere fortemente sulle prospettive dei costi di copertura, creando difficoltà per alcuni investitori e opportunità per altri. Nel complesso ci attendiamo che il quadro futuro resti fortemente influenzato da fattori top-down e che gli sviluppi, le politiche e i rischi macro svolgano un ruolo determinante nei risultati degli investitori.

    AZIONI DA CONSIDERARE 

  • L'aumento dell'esposizione alle obbligazioni globali può consentire agli investitori di trarre vantaggio dalle anomalie globali.
  • Sovrappeso di duration in regioni che registrano la maggiore decelerazione della crescita e dell'inflazione, come avviene al momento in Europa.
  • Sfruttare le variazioni favorevoli dei costi di copertura per puntare a incrementare il rendimento dei portafogli.

 


Farmaci con impatto trasformativo sullo stile di vita (GLP)

Un'altra innovazione dirompente in campo medico? I progressi raggiunti in passato nell'ambito della sanità pubblica, come le infrastrutture per l'acqua potabile e gli antibiotici, hanno ridotto l'impatto di malattie che avevano precedentemente minato la salute della popolazione mondiale. Queste innovazioni hanno allungato le aspettative di vita, migliorato la produttività e innalzato il tenore di vita a livello globale. Oggi l'obesità, comorbilità di molte malattie e causa principale di numerose patologie, tra cui il cancro e le malattie cardiache, rappresenta una sfida seria per il settore della salute. I farmaci GLP-1, originariamente creati per combattere il diabete di tipo 2, si sono dimostrati efficaci nel favorire la perdita di peso e potrebbero rivelarsi il primo sviluppo farmacologico del XXI secolo con implicazioni simili tanto per la vita umana quanto per l'economia.

Un impatto trasformativo che va oltre l'ambito propriamente medico. La rapida adozione dei farmaci GLP-1 può avere effetti trasformativi e ha già contribuito in modo significativo alla crescita dei ricavi delle case farmaceutiche dominanti nel settore. La vigorosa domanda di questi medicinali viene soddisfatta incrementando le capacità produttive. Anche le società produttrici di dispositivi medici e le aziende attive nella fornitura di farmaci possono beneficiare del maggiore utilizzo di GLP-1. Oltre agli ambiti più ovvi, l'accettazione su vasta scala di trattamenti dimagranti avrà implicazioni per molti settori e industrie, tra cui quello della salute, il fitness, alimenti e bevande, abbigliamento, gestione patrimoniale e forse anche per i trasporti. La perdita di peso dovuta all'uso di GLP-1 può ridurre l'apporto calorico complessivo, modificando le abitudini di consumo e riducendo la domanda di fast food. I trend di spesa dei consumatori potrebbero mutare in seguito al calo dei costi sanitari. La domanda di abbigliamento potrebbe segnare un aumento ascrivibile alla perdita di peso dei consumatori e alla conseguente necessità di acquistare nuovi capi di taglie inferiori. La maggiore longevità potrebbe rendere necessario un numero maggiore di strutture per l'assistenza a lungo termine e di servizi di gestione patrimoniale. Anche la produttività economica complessiva potrebbe beneficiarne. Tuttavia, lo sviluppo e l'adozione di questi farmaci sono ancora in corso. Come avviene per tutte le tecnologie e le scoperte rivoluzionarie, per individuare i vincitori di lungo termine e avere il grado di convinzione necessario a mantenerli in portafoglio in una fase di cambiamenti dirompenti, ci vogliono profonde ricerche fondamentali, curiosità intellettuale e disciplina.

    AZIONI DA CONSIDERARE 

  • I farmaci GLP-1 potrebbero rivelarsi la risposta ai problemi del settore sanitario moderno legati all'allungamento delle aspettative di vita, all'aumento della produttività dei lavoratori e all'accelerazione della crescita economica.
  • Guardare oltre i produttori di farmaci GLP-1 per individuare altri settori che potrebbero trarre vantaggio o risultare penalizzati dalla rapida adozione di questi medicinali.

 

 

 

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