MFS Caffé 1924 - Rubrica Virtuale
Un appuntamento trimestrale sull’attualità dei mercati.
Assunta: Buongiorno e ben ritrovati alla rubrica virtuale MFS Caffè 1924. Un appuntamento trimestrale sull’attualità dei mercati. 3 domande con 3 risposte per identificare le variabili chiave da monitorare. Oggi cercheremo di fare luce su alcune tematiche molto attuali:
In primis valuteremo l'impatto della seconda amministrazione Trump, proseguiremo con alcune riflessioni sui livelli di redditività delle aziende e chiuderemo con una panoramica della situazione in cui si trovano le principali Banche Centrali a livello globale.
Sono Assunta Siviero, Sales Director per l’Italia di MFS e come di consueto sono molto lieta di avere con me il collega Filippo Gaffuri, Market Consultant che collabora col team investimenti per fare un pò di luce su quanto sta accadendo sui mercati. Buongiorno Filippo!
Filippo: Buongiorno a te Assunta, buongiorno a tutti voi e grazie come sempre per l’invito!
Assunta: allora Filippo, partiamo subito con la prima domanda....
Lo scorso anno passerà alla storia per la schiacciante vittoria di Trump e del partito repubblicano ai danni dei democratici rappresentati da K. Harris. In questo senso si prevede che negli Stati Uniti si verificheranno importanti cambiamenti di rotta in termini di politiche, con significative implicazioni macro e sui mercati. Cosa possiamo ragionevolemente aspettarci per il 2025? Quale sarà l’impatto sui mercati e sulle asset class della seconda amministrazione Trump secondo il nostro team Investimenti?
Filippo: Vedi Assunta, nel corso della sua campagna elettorale, il presidente eletto Trump ha sostenuto politiche favorevoli alla crescita, tra cui la proroga del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, la riduzione delle aliquote fiscali applicabili alle imprese per la produzione nazionale e la revoca dei crediti d'imposta sull'energia pulita. Tra i principali temi della sua campagna figurava l'impegno a imporre dazi onerosi sulle importazioni. Considerata la maggioranza repubblicana al Congresso, si prevedono mutamenti significativi a livello di politiche.
Assunta: Capisco Filippo, grazie. E cosa puoi dirci con riferimento alle varie asset class?
Filippo: Come MFS riteniamo che il secondo governo Trump possa promuovere un contesto macro favorevole alle azioni, contribuendo al contempo a mantenere i tassi potenzialmente più alti più a lungo. Per quanto riguarda il dollaro USA, le prospettive future appaiono ora decisamente più robuste. Sul fronte dei rischi, invece, la principale minaccia per il sentiment globale giungerà probabilmente dalla prospettiva di forti dazi. L'implementazione di dazi su vasta scala potrebbe innescare un aumento dell'inflazione e i produttori statunitensi potrebbero subire potenziali ritorsioni da parte dei loro partner nel resto del mondo, creando un circolo vizioso negativo per l'economia. Aggiungo poi che il piano fiscale di Trump dovrebbe far salire leggermente il deficit già elevato di 3.000 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Tuttavia, una deregolamentazione di ampia portata, potenziali introiti provenienti dai dazi e le prospettive di uno snellimento delle procedure governative potrebbero fare da contrappeso.
Assunta: Molto interessante, deduco dunque che le azioni delle società a bassa e media capitalizzazione, generalmente meno esposte ai dazi, potrebbero trarre vantaggio dalla riforma fiscale e dalla deregolamentazione. Allo stesso modo, il policy mix di Trump potrebbe favorire le azioni statunitensi più di quelle non statunitensi. Grazie Filippo!
Passiamo ora al secondo argomento di oggi e vorrei avere da te alcuni spunti su quella che è la situazione dei margini aziendali. Come stanno le aziende? È tempo di rivedere la vecchia teoria del ritorno alla media dei margini di profitto quando un settore raggiunge livelli estremi di redditività?
Filippo: Dici bene Assunta.. in passato quando un settore raggiungeva livelli estremi di redditività, nuove aziende facevano il loro ingresso nel mercato, desiderose di ottenere rendimenti superiori, e la concorrenza faceva scendere gli utili. Nei settori che invece evidenziavano scarsi livelli di redditività avveniva il contrario: le aziende abbandonavano i mercati meno redditizi, riducendo la concorrenza e dando impulso ai margini. Ciò premesso, negli Stati Uniti i margini di profitto sono rimasti elevati per molti anni, spingendo gli investitori a interrogarsi su cosa possa essere cambiato.
Assunta: Molto interessante, ma cosa intendi? Cosa potrebbe essere cambiato?
Filippo: Come puoi vedere dalla slide Assunta, i margini di profitto statunitensi sono prossimi ai loro massimi, e benché si tratti di uno sviluppo preoccupante, ci sono buoni motivi per ritenere che potrebbero rimanere elevati. Innanzitutto, dal 2020 al 2022, quando i tassi d'interesse erano prossimi allo zero, molte società hanno rifinanziato il proprio debito, riducendo i costi complessivi del servizio del debito e posticipando le date di scadenza. Salvo ristrutturazione, questi vantaggi maturano per tutta la durata di vita dell'obbligazione. In secondo luogo, le aliquote delle imposte sulle società sono state abbassate al 21%, consentendo a molte aziende di beneficiare di una variazione una tantum della loro aliquota fiscale con effetti positivi diretti sugli utili. La riduzione di tali aliquote rappresenta un mutamento strutturale per il conto economico delle società, e sotto la seconda amministrazione Trump si potrebbe avere un ulteriore abbassamento. In terzo luogo, negli ultimi quattro anni l'economia ha beneficiato di enormi stimoli fiscali che hanno avuto un impatto positivo sia diretto che indiretto sulle società. In sintesi, è opportuno considerare i livelli dei margini societari nel contesto dei cambiamenti strutturali dei parametri finanziari delle società, che potrebbero comportare un rialzo sostenibile.
Assunta: Capisco, grazie per quest’analisi esaustiva. Sono d’accordo con il fatto che i mercati azionari potrebbero scontare livelli di margini di profitto più elevati attraverso valutazioni più alte, motivo per cui non riteniamo che gli investitori debbano essere scoraggiati da margini di profitto aggregati più elevati. In questo senso la selezione dei titoli sarà fondamentale.
Veniamo ora all’ultima domanda di oggi...
Il contesto macro globale non è sincronizzato e il divario della crescita economica sembra destinato ad accentuarsi ulteriormente nel 2025. Come possono orientarsi i nostri clienti in uno scenario di questo tipo? Qualche suggerimento?
Filippo: Negli Stati Uniti, la resilienza dei consumatori, la solidità del settore societario e l'impatto di potenziali agevolazioni fiscali sotto la nuova presidenza dovrebbero mantenere l'economia su una traiettoria solida. Per contro, in paesi come Germania, Francia e Cina la crescita è seriamente minacciata dalle incertezze politiche, dai rischi di deflazione e dalla recessione del settore manifatturiero. Come MFS, prevediamo che nei prossimi tempi le prospettive di crescita giocheranno un ruolo più rilevante nelle decisioni di politica monetaria delle Banche Centrali.
Assunta: Tutto molto chiaro! Proprio riguardo alle Banche Centrali, cosa possiamo ragionevolmente aspettarci nei prossimi mesi?
Filippo: Nei prossimi mesi le Banche Centrali di tutto il globo manterranno, con poche eccezioni, un orientamento espansivo, ma l'entità e il ritmo dei tagli dei tassi implementati nei diversi paesi saranno piuttosto eterogenei. Come si può osservare dalla slide, siamo entrati in una nuova fase di allentamento monetario divergente. Alcune banche centrali, come la Fed, punteranno nella migliore delle ipotesi a riportare il proprio tasso di riferimento alla neutralità, ovvero al tasso prevalente quando si ha la piena occupazione e un'inflazione stabile. Altre, come la BCE, potrebbero valutare un allentamento ben oltre il tasso di neutralità, favorendo condizioni monetarie molto più accomodanti.
Assunta: Capisco. Deduco quindi che stiamo entrando in un contesto favorevole ai gestori obbligazionari globali attivi. Data la divergenza delle politiche e delle dinamiche di crescita, ci aspettiamo che nel prossimo anno emergano alcune anomalie e opportunità di valore relativo. Grazie mille ancora Filippo per il tuo contributo molto esaustivo e per averci aiutato a fare chiarezza su alcune tematiche decisamente attuali!
Filippo: Grazie a te Assunta, come sempre, per avermi coinvolto e grazie a voi a per l’ascolto. Alla prossima!
Assunta: E con tutti voi, ci vediamo al prossimo appuntamento con MFS Caffè 1924.
Grazie e buona giornata!
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