1 novembre 2024
Scioperi e uragani distorcono i dati sull’occupazione negli Stati Uniti
Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.
Jamie Coleman
Senior Strategist,
Strategy and Insights Group
Settimana al 1° novembre 2024
A mezzogiorno di venerdì i mercati azionari globali risultano al ribasso nella settimana, gli investitori temono che non ci saranno rapidi guadagni nonostante gli investimenti ingenti da parte delle mega-cap tecnologiche. Il rendimento dei titoli del Tesoro decennali è salito di 11 punti base dalla settimana scorsa al 4,30% malgrado la flessione dei salariati negli Stati Uniti. Il prezzo del greggio WTI è sostanzialmente invariato rispetto a una settimana fa a 70,80 dollari al barile dopo essere sceso leggermente a inizio settimana a 67,00 dollari. La volatilità misurata dai contratti future del CBOE Volatility Index (VIX) è salita da 18,75 a 19,8.
Lieve aumento dei salariati negli Stati Uniti sull’onda di scioperi e uragani
A ottobre i salariati non agricoli negli Stati Uniti sono aumentati solamente di 12.000 unità, ben al di sotto delle aspettative già sottotono. I dati probabilmente risultano distorti a causa degli uragani e dello sciopero degli operai della Boeing (che ha subappaltato 44.000 posti di lavoro), nonostante il Bureau of Labour Statistics abbia dichiarato di non essere in grado di quantificare gli effetti del clima. I dati dei due mesi precedenti sono stati rivisti al ribasso di 112.000 unità. Parte dei dati risulta viziata e va dunque presa con le molle, infatti altri dati sul mercato del lavoro, tra cui le richieste settimanali di disoccupazione, non segnalano la stessa debolezza. I mercati dei future scontano un taglio dello 0,25% da parte della Federal Reserve la prossima settimana e prevedono un ulteriore taglio nell’incontro di dicembre.
Crescita robusta nel 3° trimestre negli Stati Uniti
L’economia americana è cresciuta a un tasso annuo del 2,8% nel terzo trimestre grazie ai consumi personali molto robusti. Non ha giovato il calo delle esportazioni nette. Secondo alcuni, il rapido aumento delle importazioni è dovuto all’accumulo delle scorte in vista dello sciopero dei lavoratori portuali della costa orientale, che è stato di fatto di breve durata. L’indice dei prezzi PCE core è sceso al 2,2%.
In Cina, occhi puntati sull’Assemblea nazionale del popolo
Il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo si incontrerà la settimana prossima a Pechino con l’obiettivo di consolidare la politica monetaria al fine di incentivare la domanda locale e centrare l’obiettivo di crescita del Pil di quest’anno. Lo ha dichiarato questa settimana il viceministro delle finanze Liao Min a Bloomberg News. I dettagli sui nuovi stimoli fiscali saranno resi noti solo alla conclusione degli incontri, ha precisato. Gli analisti prevedono però che il pacchetto di stimoli in Cina avrà un effetto stabilizzante più che di stimolo sulla crescita. Nei prossimi anni si prevede l’emissione di nuove obbligazioni per oltre 10 mila miliardi di yuan (1.400 miliardi di dollari, soprattutto se l’ex presidente Donald Trump venisse rieletto. L’inasprirsi delle restrizioni commerciali potrebbe infatti frenare l’economia. Un primo segnale di stabilizzazione economica è emerso questa settimana, con l’indice PMI manifatturiero cinese in aumento da 49,8 di settembre a 50,1 di ottobre, il primo rialzo da aprile, mentre le vendite di immobili residenziali su base annua sono aumentate per la prima volta nel 2024 a ottobre.
Regno Unito: salgono i rendimenti dopo la presentazione della finanziaria
Il rendimento dei Gilt a 2 anni è salito di oltre lo 0,25% dopo che il Cancelliere Rachel Reeves ha presentato la prima finanziaria del Partito laburista da quando il governo è entrato in carica a luglio. Il piano prevede un aumento delle imposte di 40 miliardi di sterline all’anno entro il 2030 e una spesa di 74 miliardi di sterline. Una definizione del debito più ampia consentirà inoltre al governo di prendere in prestito 100 miliardi di sterline in più nei prossimi anni, verosimilmente per finanziare gli investimenti in infrastrutture. L’aumento dei contributi previdenziali versati dai datori di lavoro, secondo gli economisti, potrebbe gravare sulla crescita dell’occupazione e dei salari. Venerdì Moody’s e S&P hanno espresso scetticismo sulla nuova definizione del debito.
L’indice manifatturiero dell’Institute for Supply Management negli Stati Uniti è sceso da 47,2 di settembre a 46,5 di ottobre.
L’indice PMI non manifatturiero nel Regno Unito è sceso da 50,3 di settembre al 49,9 di ottobre. L’indice PMI manifatturiero in Giappone è salito da 49,0 a 49,2. Venerdì i mercati saranno chiusi per Ognissanti, per cui gli indici PMI in Europa verranno resi noti lunedì.
Nel terzo trimestre l’indice del costo del lavoro negli Stati Uniti è salito del 3,9% su base annua, in calo rispetto al 4,1% del secondo trimestre.
A settembre il reddito personale negli Stati Uniti è salito dello 0,3%. La spesa è aumentata dello 0,5%. Il PCE core, l’indice dell’inflazione preferito dalla Fed, è salito del 2,7% rispetto all’anno precedente, leggermente oltre le stime.
Questa settimana gli Stati Uniti hanno comunicato che 8.000 soldati nordcoreani sono pronti ad affiancare la Russia nella guerra in Ucraina.
Il tasso di disoccupazione è sceso dal 2,5% di agosto al 2,4% di settembre.
Grazie agli investimenti, all’immigrazione e al turismo, l’economia in Spagna nel 3° trimestre è cresciuta più rapidamente di quella statunitense, in crescita del 3,4% rispetto all’anno precedente. L’Eurozona è cresciuta complessivamente dello 0,9% rispetto a un anno fa, anche grazie alle Olimpiadi di Parigi.
Ad agosto l'economia del Canada è cresciuta dell’1,3%, più lentamente rispetto all’1,5% del mese precedente.
Il prezzo del petrolio è sceso ancora dopo che Israele ha risparmiato gli impianti petroliferi dell’Iran durante le rappresaglie in risposta all’attacco missilistico iraniano del 1° ottobre. Verso la fine della settimana i prezzi sono in parte risaliti alla notizia che l’Iran starebbe preparando un attacco contro Israele tramite i suoi alleati.
La coalizione al governo in Giappone, guidata dal partito Liberal democratico, non è riuscita a conquistare la maggioranza alle elezioni della camera bassa di domenica scorsa. L’aggiunta di un altro partito alla coalizione per raggiungere la maggioranza probabilmente porterà all’introduzione di nuovi stimoli fiscali il prossimo anno. Sulla scorta dell’incertezza politica, la banca centrale giapponese giovedì ha mantenuto i tassi d’interesse invariati.
Venerdì la banca centrale argentina ha tagliato il tasso di interesse dal 40% al 35%.
Circa il 70% dei costituenti dell’indice S&P 500 ha pubblicato i risultati del 3° trimestre 2024. Secondo FactSet, gli utili per azione (che abbinano i dati già pubblicati e le stime per le imprese che non li hanno ancora resi noti) sono saliti del 5,1% circa rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Rispetto all’anno precedente la crescita dei ricavi è stata del 5,2%.
Tra gli eventi salienti della prossima settimana ci sono martedì le elezioni negli Stati Uniti, da lunedì a venerdì l’incontro del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo in Cina e mercoledì l’incontro della Federal Reserve dove si prevede un taglio dei tassi dello 0,25%.
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Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research, CNBC.com.