decorative
decorative

Fed più prudente, meno tagli ai tassi nel 2025

Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.

Nei mercati odierni in rapido cambiamento, l'utilità delle nostre analisi può fare la differenza.

Ricevi gli insight Active 360° direttamente nella tua casella di posta elettronica.
Fornendo le proprie informazioni di contatto e iscrivendosi a queste e-mail si acconsente al trattamento e alla conservazione delle proprie informazioni di contatto per scopi di gestione dell'iscrizione e per finalità di vendita e di marketing. È possibile annullare l'iscrizione a queste e-mail in qualsiasi momento seguendo le istruzioni nell'apposito link incluso nei materiali inviati. Per maggiori informazioni sull'utilizzo dei dati forniti si prega di consultare la politica sulla privacy di MFS disponibile all'indirizzo mfs.com.

AUTORE

Jamie Coleman
Senior Strategist,
Strategy and Insights Group

Settimana al 20 dicembre 2024

A mezzogiorno di venerdì, i mercati azionari globali sono scesi molto nella settimana a fronte dell’orientamento meno accomodante della Federal Reserve. Il rendimento dei titoli del Tesoro decennali è salito dello 0,14% da venerdì scorso al 4,50%, dopo aver toccato il picco del 4,59% giovedì. Il prezzo del greggio WTI è diminuito di 1,60 dollari rispetto a una settimana fa attestandosi a 69,10 dollari al barile. La volatilità misurata dai contratti future del CBOE Volatility Index (VIX) è salita da 14,15 della scorsa settimana a 19,6.

NOTIZIE MACROECONOMICHE

La Fed taglia i tassi ma i futuri interventi appaiono meno certi

Giovedì la Federal Reserve ha tagliato i tassi dello 0,25%, ha rivisto il range tra il 4,25% e il 4,50% ma ha dichiarato che valuterà la portata e le tempistiche di nuovi tagli: un orientamento che appare meno accomodante rispetto alle dichiarazioni precedenti. Il Presidente della Fed Jerome Powell ha usato il termine “cautela” sette volte durante la conferenza stampa di mercoledì e ha spiegato che la politica monetaria entrerà in una “nuova fase” in cui la banca centrale intende procedere più lentamente. Secondo Powell, l’inflazione non si trova ai livelli desiderati dalla banca centrale mentre l’economia è in “buone condizioni” per cui ci si interroga sull’opportunità di tagliare ancora i tassi. Un membro dell’FOMC ha votato per mantenere i tassi invariati, tre non hanno votato e hanno confermato le stime sui fed fund del 2024. Ciò sembra indicare che avrebbero votato contro eventuali tagli. Powell ha aggiunto che, siccome la Federal Reserve ha già tagliato i tassi di 100 punti base, prima di procedere con nuovi tagli dovrà rilevare qualche progresso sul fronte dell’inflazione. I membri del comitato prevedono due tagli di un quarto di punto nel 2025, rispetto ai quattro tagli previsti a settembre (giovedì la previsione dei mercati indicava che non ci saranno nuovi tagli nel primo semestre del 2025), mentre i policymaker hanno rivisto al rialzo le stime sull’inflazione e sulla crescita economica e abbassato le stime sulla disoccupazione. Sulla base della stima mediana dell’FOMC, l’inflazione non raggiungerà il target prima del 2027. Secondo il Presidente della Federal Reserve, alcuni policymaker avrebbero iniziato a tener conto degli effetti delle proposte del presidente eletto Donald Trump. Powell si è dichiarato molto ottimista sulle prospettive economiche e prevede un altro anno positivo nel 2025. Le buone notizie sul fronte economico sono però una cattiva notizia per le obbligazioni, infatti mercoledì pomeriggio i rendimenti sono saliti molto, di oltre 20 punti base a poche ore dall’incontro. Mercoledì c’è stato un brusco sell-off del mercato azionario che si è poi stabilizzato giovedì.

Crescita del 3° trimestre rivista al rialzo negli Stati Uniti

La revisione del Pil USA del 3° trimestre indica che l’economia è cresciuta del 3,1% lo scorso trimestre, rispetto al dato precedente del 2,8%. I consumi personali sono aumentati del 3,7%, a indicazione che le finanze dei consumatori sono in buona salute. Tra gli altri dati pubblicati questa settimana, le vendite di abitazioni esistenti negli Stati Uniti sono aumentate del 4,8% e salgono al livello massimo da marzo. A novembre le nuove costruzioni sono scese dell’1,8%, mentre il numero dei permessi di costruzione (che è un indicatore anticipatore) è aumentato del 6,1%.

Si aggravano i rischi di una sospensione dei servizi federali negli Stati Uniti

I leader del Congresso stanno discutendo un disegno di legge sugli stanziamenti per finanziare il governo degli Stati Uniti oltre la mezzanotte di venerdì. L’accordo presentato dai leader del Congresso a inizio settimana è saltato all’ultimo momento quando il Presidente eletto Trump si è opposto all’inserimento in bilancio di miliardi di dollari di spesa pubblica. Trump ha preteso che il provvedimento temporaneo estendesse o eliminasse il tetto del debito del Paese e si è detto favorevole solamente agli aiuti agli agricoltori per circa 10 miliardi di dollari e a un fondo calamità per 100 miliardi di dollari, ma si è opposto a ulteriori spese. La proposta, messa ai voti giovedì sera, non è stata approvata. Mentre i legislatori lavorano a un piano C, le probabilità di una sospensione dei servizi federali sono aumentate moltissimo da metà settimana.

Non solo Fed

È stata una settimana impegnativa per le banche centrali. La Bank of England e la banca centrale giapponese hanno mantenuto i tassi invariati, mentre la banca centrale messicana e la Riksbank svedese hanno tagliato i tassi di un quarto di punto. La Bank of England è apparsa più accomodante del previsto e si è concentrata più sui rischi di ribasso della crescita che sull’inflazione persistente. La banca centrale giapponese ha mantenuto i tassi di interesse invariati allo 0,25%, cogliendo di sorpresa chi si aspettava un rialzo dei tassi di un quarto di punto. L’istituto ha giustificato la decisione con la grande incertezza che circonda l’economia e l’inflazione del Giappone. La banca centrale messicana ha tagliato i tassi al 10% e ha aggiunto che durante i prossimi incontri prenderà in considerazione tagli più ampi rispetto allo 0,25% di giovedì, sulla scorta dei recenti progressi sul fronte della disinflazione. La Riksbank ha tagliato i tassi d’interesse dello 0,25% al 2,5% e potrebbe operare nuovi tagli nel primo semestre del 2025 qualora le prospettive economiche restassero invariate.

IN BREVE

A novembre l’indice dei prezzi al consumo personali, l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Fed, è salito dello 0,1% rispetto al mese precedente, in linea con l’aumento del dato core. Entrambi gli indici sono aumentati meno del previsto. Rispetto all’anno precedente, l’indice dei prezzi al consumo è salito dal 2,3% del mese precedente al 2,4% mentre il tasso core è rimasto stabile al 2,8%. A seguito della pubblicazione dei dati, i rendimenti sono scesi.

Questa settimana Trump ha ribadito il suo consenso per la creazione di una riserva strategica di bitcoin negli Stati Uniti.

I prezzi delle abitazioni nuove ed esistenti in Cina hanno continuato a scendere a novembre, mentre le vendite di immobili residenziali sono diminuite del 20% rispetto ai livelli di un anno fa. La produzione industriale il mese scorso è salita del 5,4% su base annua, in lieve rialzo rispetto al 5,3% di ottobre. Le vendite al dettaglio sono salite del 3%, assai inferiori alle stime. La Cina starebbe puntando a un deficit di bilancio record del 4% (rispetto all’attuale 3%) e conferma il target di crescita del Pil intorno al 5%.

Gli indici PMI preliminari di dicembre sono stati pubblicati questa settimana. La tabella mette a confronto la stima flash di questo mese con il dato finale di novembre. Il dato molto positivo per il settore dei servizi negli Stati Uniti ha contribuito a un indice composito del 56,6.

Paese o regione PMI manifatturiero PMI servizi PMI composito
Eurozona 45,2 (invariato) da 49,5 a 51,4 da 48,3 a 49,5
Regno Unito da 48,0 a 47,3 da 50,8 a 51,4 50,5 (invariato)
Giappone da 49,0 a 49,5 da 50,5 a 51,4 da 50,1 a 50,8
Stati Uniti (S&P) da 49,7 a 48,3 da 56,1 a 58,5 da 54,9 a 56,6

Il Vice Primo Ministro e Ministro delle finanze del Canada, Chrystia Freeland, e il Ministro per l’edilizia abitativa Sean Fraser questa settimana si sono dimessi dal governo del Primo Ministro Justin Trudeau. Trudeau ha nominato Dominic LeBlanc come ministro delle finanze e venerdì dovrebbe procedere con un rimpasto di governo.

Il Parlamento della Corea del Sud ha chiesto l’impeachment del Presidente Yoon Suk Yeol e lo ha sospeso dai poteri presidenziali. Il Primo Ministro Han Duck-soo ha assunto il ruolo di presidente vigente.

Moody’s ha declassato il rating di credito della Francia da Aa2 a Aa3 per via dell’instabilità politica che rende più difficile tenere a bada il debito del Paese.

Donald Trump e il CEP di SoftBank Group, Masayoshi Son, lunedì hanno annunciato che SoftBank intende investire almeno 100 miliardi di dollari in progetti negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni. Secondo le stime della società giapponese, gli investimenti negli Stati Uniti creeranno 100.000 posti di lavoro nel campo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti.

Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,7% da prima di novembre, trainate dal settore automobilistico.

L’indice dei principali indicatori del Conference Board è aumentato dello 0,3% a novembre, il primo aumento da febbraio 2022.

La fiducia delle imprese in Germania ha continuato a diminuire, l’indice IFO è sceso a 84,4 a dicembre rispetto a 87 a novembre. La fiducia degli investitori invece aumenta: l’indice delle aspettative economiche ZEW è salito da 7,4 a 15,7 in previsione di un possibile allentamento fiscale a seguito delle elezioni anticipate di febbraio.

L’Argentina è uscita dalla recessione nel 3° trimestre, il primo trimestre in crescita dalla fine del 2023, sull’onda delle riforme del Presidente Javier Milei. L’economia è cresciuta del 3,9% su base trimestrale.

Le esportazioni del Giappone sono aumentate del 3,8% a novembre sulla scorta della debolezza dello yen e della domanda robusta dall’estero.

Il Parlamento francese ha approvato una finanziaria temporanea per consentire al governo di lavorare fino a gennaio. Il Primo Ministro François Bayrou cercherà di far approvare la finanziaria 2025 il prossimo anno.

Venerdì Trump ha avvertito l’Unione Europea che gli Stati Uniti introdurranno i dazi se l’UE non colmerà l’avanzo commerciale acquistando grandi quantitativi di petrolio e gas naturale dagli Stati Uniti.

Questa settimana il governo canadese ha annunciato che spenderà 900 milioni di dollari in elicotteri, droni e nuovi agenti di frontiera per rafforzare la sicurezza ai confini con gli Stati Uniti nel tentativo di prevenire l’introduzione di dazi del 25% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti.

Venerdì abbiamo registrato un irripidimento della curva dei rendimenti dei titoli del Tesoro 2s-10s a 24 punti base, il livello massimo da giugno 2022, mentre i timori inflazionistici fanno salire i rendimenti a più lungo termine. A inizio settimana era intorno ai 15 punti base.

LA PROSSIMA SETTIMANA

Lunedì: Pil del 3° trimestre nel Regno Unito.

Martedì: verbale della banca centrale australiana, vendite di nuove abitazioni e ordini di beni durevoli negli Stati Uniti.

Mercoledì: Natale

Giovedì: Santo Stefano nel Regno Unito

Venerdì: vendite al dettaglio in Giappone, bilancia commerciale degli Stati Uniti.


Restare concentrati sull’obiettivo e diversificare
Siamo convinti che in qualsiasi scenario di mercato gli investitori dovrebbero diversificare tra molteplici categorie di investimento. Lavorando a stretto contatto con il proprio consulente degli investimenti, ci si assicura di mantenere il portafoglio ben diversificato e un piano finanziario in linea con i propri obiettivi a lungo termine, orizzonte temporale e tolleranza al rischio. La diversificazione non garantisce un utile né protegge contro le perdite.

Le informazioni presentate sopra, così come le società e/o i titoli citati non devono essere considerati come un suggerimento di investimento, una raccomandazione all’acquisto o alla vendita, né un’indicazione di intenti per conto di prodotti MFS.

I titoli presentati potrebbero essere parte di un fondo MFS, ma anche non farne parte. Per un elenco completo di posizioni dei portafogli MFS, si rinvia all’ultimo resoconto annuale, semestrale o trimestrale. Le posizioni dettagliate sono riportate anche nella sezione dedicata ai singoli fondi nella sezione Prodotti sul sito mfs.com.

Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni di MFS e possono cambiare in qualsiasi momento. Le stime non possono essere garantite.

I rendimenti passati non sono garanzia dei risultati futuri.

Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research, CNBC.com.

Informazioni destinate esclusivamente a investitori professionali.

48666.1
close video