17 gennaio 2025
Azioni e obbligazioni al rialzo, mentre rientrano i timori inflazionistici
Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.
Jamie Coleman
Senior Strategist,
Strategy and Insights Group
Settimana al 17 gennaio 2025
A mezzogiorno di venerdì i mercati azionari globali risultano al rialzo nella settimana, dopo il calo dell’inflazione registrato negli Stati Uniti e nel Regno Unito e i segnali che i rapporti tra Cina e Stati Uniti potrebbero essere meno problematici del previsto. Il rendimento dei Treasury decennali è sceso di 15 punti base al 4,60%, mentre il prezzo del greggio WTI è salito di 1,70 dollari a 78,70 dollari al barile. La volatilità misurata dai contratti future del CBOE Volatility Index (VIX) è scesa da 19,2 della scorsa settimana a 15,7.
Respiro di sollievo dei mercati alla pubblicazione dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti
Dopo il rapporto molto positivo sull’occupazione negli Stati Uniti di venerdì scorso, gli investitori temevano un rialzo dell’inflazione questa settimana che però non si è verificato, per cui i mercati hanno tirato un sospiro di sollievo. Complessivamente i prezzi al consumo a dicembre sono aumentati dello 0,4%, principalmente sulla scorta dell’aumento del prezzo della benzina, mentre il tasso core è salito dello 0,2% soltanto. Rispetto all’anno precedente, a dicembre l’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,9% rispetto al 2,7% di novembre, mentre il tasso core è salito del 3,2%, in calo del 3,3% rispetto al mese precedente. L’indice dei costi per l’abitazione, vischioso da un po’, è aumentato del 4,6%, il ritmo più lento in quasi tre anni.
Trump ottimista dopo la telefonata con il premier cinese Xi
Il Presidente eletto Donald Trump ha pubblicato un post ottimista sui social media dopo la telefonata con il premier cinese Xi Jinping. Secondo Trump la telefonata è andata bene, sia per gli Stati Uniti che per la Cina, e i due leader potranno mettersi subito al lavoro per risolvere molti problemi. Hanno discusso della bilancia commerciale, della crisi del fentanil, di TikTok e di altre questioni, ha aggiunto il Presidente eletto. Alla luce dei toni ottimisti, è improbabile che Trump decida di imporre pesanti dazi alla Cina sin dal primo giorno del suo mandato.
Fragile tregua a Gaza
Mercoledì è stato annunciato un accordo provvisorio per il cessate il fuoco tra il governo di Israele e Hamas. Il consiglio di sicurezza di Israele ha approvato l’accordo venerdì. Secondo i termini della prima fase dell’accordo in tre fasi, Hamas rilascerà 33 ostaggi e Israele libererà centinaia di prigionieri palestinesi, mentre le due parti cercheranno di negoziare una tregua duratura tra sei settimane. Nella prima ondata di rilasci dovrebbero esserci anche due americani. Già a partire da domenica numerosi aiuti umanitari dovrebbero essere diretti verso Gaza.
Inflazione sulla buona strada secondo i funzionari della Fed
Due funzionari influenti della Federal Reserve questa settimana hanno dichiarato di attendersi un costante calo dell’inflazione. Secondo il Presidente della Federal Reserve Bank di New York, John Williams, il processo disinflazionistico “resta in moto” e il mercato del lavoro quest’anno non dovrebbe essere una fonte importante d’inflazione. Il Governatore della Fed, Christopher Waller, si è spinto oltre, dicendo che i tassi potrebbero scendere più rapidamente di quanto atteso dai mercati. Se i dati lo consentissero, quest’anno la Fed potrebbe tagliare i tassi tre o quattro volte. Secondo Waller, i dazi non dovrebbero incidere in misura significativa sull’inflazione.
Bessent concentra l’attenzione sulla spesa pubblica
Il candidato di Trump come Segretario del Tesoro, Scott Bessent, si è presentato giovedì davanti al Comitato bancario del Senato per la procedura di conferma della sua candidatura sostenendo che il problema degli Stati Uniti non riguarda il gettito bensì la spesa. Secondo Bessent, l’economia precipiterebbe verso una crisi qualora la legge sui tagli fiscali e sul lavoro del 2017 non venisse prorogata. Bessent si è impegnato a mettere in ordine i conti pubblici, ma anche a salvaguardare la previdenza sociale e Medicare. L’ex gestore di fondi hedge intende aumentare le sanzioni sul petrolio russo mentre non crede nell’introduzione di una valuta digitale della banca centrale. Bessent ha dichiarato con decisione che gli Stati Uniti non risulteranno insolventi sul debito durante il suo mandato.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti a dicembre sono salite dello 0,4%, mentre si prevedeva un aumento dello 0,6%. Le vendite di novembre sono state invece riviste al rialzo dallo 0,7% allo 0,8%. Le vendite al dettaglio core, escludendo automobili, materiali da costruzione e le vendite alle stazioni di servizio, sono salite dello 0,7%, a indicazione che i consumi negli Stati Uniti restano robusti.
Alla luce della crescita robusta negli Stati Uniti, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del Pil mondiale per il 2025 al 3%.
Le nuove sanzioni nei confronti delle compagnie petrolifere russe e sulle navi cisterna ridurranno i flussi di greggio diretti verso l’India e la Cina, costringendo questi due Paesi ad acquistare più petrolio sul mercato aperto.
L’avanzo commerciale della Cina nel 2024 ammonta a circa 10 mila miliardi di dollari grazie alla forza delle esportazioni rispetto alle importazioni. La debolezza dei consumi locali ha gravato sulla domanda di prodotti importati, mentre gli ordini anticipati in previsione dell’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti durante il secondo mandato Trump hanno fatto accelerare le esportazioni.
La produzione industriale negli Stati Uniti a dicembre è aumentata dello 0,9% rispetto alla previsione di un incremento dello 0,3%.
Da un sondaggio della Federal Reserve Bank di New York, le aspettative inflazionistiche sui consumi a un anno restano invariate al 3%, ma quelle a tre anni sono aumentate dal 2,6% al 3%. La previsione a cinque anni è del 2,7%, in calo rispetto al 2,9% del mese precedente.
Secondo le previsioni di Goldman Sachs, il tasso di crescita economica in Cina rallenterà al 4,5% nel 2025 dal 5% circa del 2024 e il Paese si avvarrà di una serie di incentivi fiscali e monetari per compensare gli effetti dei dazi previsti e la crisi persistente del mercato immobiliare.
La banca centrale canadese intende chiudere la stretta quantitativa nel primo semestre del 2025.
Il Primo ministro francese François Bayrou, nel discorso di presentazione della finanziaria, martedì ha proposto un rapporto target tra deficit e Pil del 5,4% per il 2025. Bayrou sta valutando di riaprire le discussioni sulla contestata riforma pensionistica del 2023, tuttavia qualsiasi modifica che si deciderà di introdurre non deve peggiorare le finanze del Paese. Le società francesi, secondo Bayrou, non dovrebbero trovarsi di fronte a ingenti aumenti delle imposte. Bayrou ha superato il voto di sfiducia promosso giovedì dalla coalizione di sinistra La France Insoumise.
Dopo che il Governatore della banca centrale giapponese, Kazuo Ueda, mercoledì ha dichiarato che il 24 gennaio si discuterà di un aumento dei tassi, i mercati scontavano un rialzo con una percentuale dell’84% circa. Le dichiarazioni di Ueda hanno scatenato un rally di copertura dello yen rispetto alle principali valute.
Il ministro dell’energia canadese Jonathan Wilkinson ha dichiarato al Financial Times che il Canada sarebbe pronto ad aumentare gli acquisti di equipaggiamento militare dagli Stati Uniti e a stringere una partnership per i minerali critici, se ciò persuadesse Trump a non imporre pesanti dazi. Secondo le notizie diffuse dalla stampa giovedì, il Canada starebbe comunque preparando una rappresaglia, con l’introduzione di dazi su 105 miliardi di dollari di prodotti statunitensi, qualora Trump portasse il suo piano a compimento.
I prezzi al consumo nel Regno Unito sono aumentati del 2,5% su base annua a dicembre, mentre i prezzi core sono saliti del 3,2%. Dato che entrambi i dati sono inferiori alle attese, i timori di stagflazione sono rientrati provocando un rally dei Gilt. Le vendite al dettaglio pubblicate venerdì sono deludenti, con un calo dello 0,6% a dicembre rispetto al mese precedente.
La banca centrale cinese sposterà la sua attenzione dagli investimenti ai consumi.
Nel 2024 l’economia tedesca ha subito una contrazione per il secondo anno consecutivo, specificatamente dello 0,2% rispetto alla contrazione dello 0,3% del 2023. È la prima volta che succede in vent’anni.
Secondo il Financial Times, i cittadini cinesi iniziano a dubitare che l’economia stia crescendo del 5% circa. Secondo quanto riportato dal quotidiano, molti ritengono che l’economia sia in recessione. Sulla base dei dati pubblicati dal governo venerdì, la crescita del Pil avrebbe centrato l’obiettivo del governo del 5% nel 2024. La popolazione del Paese è in calo per il terzo anno consecutivo.
L’indice tedesco DAX ha toccato il massimo storico giovedì (mercoledì ha chiuso a 20.655), dopo la pubblicazione del calo dell’inflazione negli Stati Uniti e nel Regno Unito a inizio settimana.
Le nuove costruzioni negli Stati Uniti a dicembre sono aumentate del 15,8%, ben oltre le attese. I permessi di costruzione sono diminuiti dello 0,7%.
L’ex ministro delle finanze canadese Chrystia Freeland venerdì ha annunciato la sua candidatura a leader del Partito Liberale attualmente al governo. Si scontrerà con l’ex Governatore della banca centrale canadese Mark Carney.
Lunedì: produzione industriale in Giappone, mercati chiusi negli Stati Uniti per il Martin Luther King Day.
Martedì: disoccupazione nel Regno Unito, indice dei prezzi al consumo in Canada.
Giovedì: vendite al dettaglio in Canada.
Venerdì: indici PMI flash globali, vendite di abitazioni esistenti negli Stati Uniti.
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Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research, CNBC.com.
Azioni e obbligazioni al rialzo, mentre rientrano i timori inflazionistici. Per saperne di più, leggi il commento di questa settimana.