MFS Caffè 1924 - Rubrica Virtuale

Un appuntamento trimestrale sull’attualità dei mercati.

Assunta: Buongiorno e ben ritrovati alla rubrica virtuale MFS Caffè 1924. Un appuntamento trimestrale sull’attualità dei mercati. 3 domande con 3 risposte per identificare le variabili chiave da monitorare.

Oggi cercheremo di fare luce su alcune tematiche molto attuali quali lo stato di salute dell’economia statunitense e del mercato del lavoro, forniremo poi qualche spunto sull’azionario e chiuderemo con alcune riflessioni sul ciclo del capitale e su potrebbe essere stato un errore da parte degli investitori lo scorso anno rivolgere tutta l’attenzione all’economia e ai tassi d’interesse, tralasciando altri fattori non meno importanti.

Sono Assunta Siviero, Sales Director per l’Italia di MFS e come di consueto sono molto lieta di avere con me il collega Filippo Gaffuri, Market Consultant che collabora col team investimenti per fare un pò di luce su quanto sta accadendo sui mercati. Buongiorno Filippo!

Filippo: Buongiorno a te Assunta, buongiorno a tutti voi e grazie come sempre per l’invito!

Assunta: dunque Filippo, partiamo subito con la prima domanda....

L’economia statunitense si è finora dimostrata nel complesso resiliente, complice anche una discreta tenuta del mercato del lavoro fin qui. Quali sono le prospettive per l’economia statunitense secondo il nostro team Investimenti? Cosa possiamo ragionevolmente aspettarci dai prossimi mesi?

Filippo: Dunque Assunta, tutto vero quello che dici con riferimento alla tenuta del mercato del lavoro. Aggiungo inoltre – come si può osservare dalla slide – che il recente aumento della disoccupazione è dovuto al rallentamento delle assunzioni, non alla perdita di posti di lavoro. Il numero di licenziamenti, infatti, non è ancora salito su livelli allarmanti. In questo senso, l'accumulo di manodopera all'indomani della pandemia potrebbe essere la causa dell'attuale calo del tasso di assunzione. Ciò premesso, un sensibile aumento del tasso dei licenziamenti rischierebbe di far deragliare le aspettative di atterraggio morbido.

Assunta: Chiaro Filippo, grazie per queste riflessioni. Sempre restando sull’argomento: che tipo di relazione esiste tra mercato del lavoro e margini di profitto delle aziende? A questo proposito, quale è lo stato di salute attuale delle imprese statunitensi?

Filippo: In generale, margini e redditività elevati non sono solitamente associati a un'accelerazione dei licenziamenti. Come potete vedere dalla slide, il buono stato di salute delle imprese statunitensi, in particolare i margini di profitto persistentemente elevati, rafforzano l'ipotesi di un atterraggio morbido.

Assunta: grazie Filippo, tutto chiaro! Deduco dunque che, sebbene permangano rischi di recessione, a causa dell'indebolimento del mercato del lavoro, nulla lascia presagire che la redditività delle aziende statunitensi sia esposta a gravi rischi di ribasso.

Passiamo al secondo argomento di oggi e vorrei avere da te alcuni spunti sull’azionario. Ci sono motivi per essere cauti ma al tempo stesso ottimisti quando si pensa a questa asset class. Qualche riflessione sul tema? Come dovrebbero comportarsi i nostri clienti?

Filippo: Come sai Assunta, i mercati azionari statunitensi, già protagonisti di solide performance da inizio anno, hanno registrato un rimbalzo all'indomani della decisione della Federal Reserve di effettuare il primo di quella che si prevede sarà una serie di tagli dei tassi. Aggiungo anche che con questa prima sforbiciata da 50bps, la Fed ha dimostrato di non temere un'azione aggressiva.

Assunta: chiaro Filippo, vale la pena aggiungere anche che storicamente le azioni tendono a registrare un buon andamento dopo l'avvio di un ciclo di riduzione dei tassi, a condizione che si eviti la recessione, che rappresenta per l’appunto l'ipotesi di base a breve termine nel nostro scenario di soft landing.

Un’altra curiosità legata a questo argomento: come si declinano le tue ultime riflessioni a livello di stili?

Filippo: Dunque, parto dal mondo “Growth”: la concentrazione (44% dell'indice in cinque titoli) e il tema dell'IA continuano a imprimere slancio ai titoli del Russell 1000® Growth. Tuttavia, ora che i multipli riflettono aspettative elevate, gli investitori potrebbero divenire più selettivi: ciò significa che i titoli che non soddisfano le attese saranno probabilmente puniti, come abbiamo visto nel corso del trimestre. Per quanto riguarda invece lo stile “Value”, un contesto di tassi più bassi dovrebbe favorire i settori orientati al valore, come i servizi finanziari, l'immobiliare e l'industria.

Assunta: Grazie per l’analisi Filippo, molto esaustiva. Deduco dunque che uno scenario di atterraggio morbido sarebbe propizio ai titoli value, in quanto i tassi diminuiscono, ma la crescita resta intatta.

Allora Filippo, veniamo all’ultima domanda di oggi. Sappiamo che il ciclo del capitale non è perfetto e mostra una tendenza ai boom e alle crisi. L’anno scorso, gli investitori si sono concentrati principalmente sull’economia e sui tassi d’interesse. Questo focus potrebbe essere stato un errore, perché il boom si è verificato altrove. Cosa ci puoi dire su questo tema? Su cosa dovrebbero concentrarsi i nostri clienti e perchè?

Filippo: Allora Assunta, partiamo dall’ipotesi che le economie capitalistiche investono le risorse in base all'utilità. Il settore privato sottrae capitale ai settori con valore sociale e redditività del capitale in calo per destinarlo a comparti con rendimenti crescenti e maggiore utilità. Sebbene il ciclo del capitale sia alla base dell'innovazione, del progresso e del cambiamento, i cicli sono imperfetti, come dimostra la continua alternanza di periodi di contrazione ed espansione economica e industriale. Storicamente, si tende a inondare di capitali i progetti ad alto rendimento, innescando così un boom. All'inizio l'offerta soddisfa la domanda, ma a lungo andare finisce per superarla.

Assunta: Capisco... su queste premesse secondo MFS dove si è verificata questa espansione e dove potrebbe pertanto verificarsi una contrazione?

Filippo: Il ciclo economico successivo alla crisi finanziaria globale del 2008 è stato lungo ma debole per via della riluttanza delle banche a concedere prestiti e di quella dei consumatori e delle imprese a spendere. Come si può osservare dalla slide, quando non erano impegnate a riacquistare le loro azioni o a trasferire la produzione in Cina, le imprese occidentali allocavano risorse nel settore dei software. Di conseguenza, l'industria del software ha raddoppiato la sua quota di capitalizzazione di mercato nell'S&P 500. Così come i generali tendono a combattere con gli stessi metodi dell'ultima guerra, la prossima contrazione non avverrà nel punto in cui è avvenuta l'ultima. Avverrà dove c'era espansione. L'espansione non era nel PIL, nel mercato del lavoro, nella spesa delle famiglie, ecc. L'espansione era nel software.

Assunta: Capisco, chiarissimo grazie. Deduco in questo caso che, mentre il software è saturo di troppa concorrenza, l'IA potrebbe non essere in grado di duplicare le applicazioni essenziali. Software e IA certo lavoreranno insieme, ma l'eccesso di fornitori su piccola scala in categorie indifferenziate deve "rientrare". Evitare le aziende in crisi di valore e puntare su fornitori di software essenziali può rivelarsi una ricetta efficace per ottenere performance superiori. Ecco perché come MFS riteniamo che la gestione attiva riacquisterà importanza dopo anni di inattività.

Grazie mille ancora Filippo per il tuo contributo molto esaustivo e per averci aiutato a fare chiarezza su alcune tematiche decisamente attuali!

Filippo: Grazie a te Assunta, come sempre, per avermi coinvolto e grazie a voi a per l’ascolto. Alla prossima!

Assunta: E con tutti voi, ci vediamo al prossimo appuntamento con MFS Caffè 1924.

Grazie e buona giornata!

 

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